Per lo psicologo a lavoro nel suo setting clinico e con i suoi modelli di riferimento teorici ed esperienziali, i “valori” si traducono nei modi di essere e di vedere l’altro, se stesso e il mondo. In seguito, i valori che più rappresentativamente caratterizzano e determinano la pratica clinica psicologica e la psicoterapia dei professionisti di Marano Solidale in collaborazione con Nefesh:
Il principio cardine di ogni lavoro clinico-psicologico e psicoterapeutico è che lo psicologo tratti il suo paziente in modo da onorarne sempre la dignità umana. Comportarsi “umanamente” nel contesto clinico-psicologico, però, non significa rispondere al dolore psicologico del paziente con atteggiamenti compiacenti e di commiserazione: il dolore emotivo è necessario e imprescindibile al cambiamento psicologico. Il percorso che conduce il paziente verso il cambiamento psicologico è costituzionalmente doloroso, poiché implica la messa in discussione delle strategie disfunzionali e dei modi di essere patologicamente difensivi che sono stai consolidati nel corso della vita per far fronte alle difficoltà quotidiane e per mantenere l’equilibrio psicologico ma che, in realtà, comportano un prezzo molto alto: costituiscono un limite alla naturale tendenza umana di apertura al mondo e al processo evolutivo di riformulazione creativa e adattativa della realtà psichica.
Qui il riferimento è al difficile compito della coppia paziente-terapeuta di mantenere e perseguire l’autenticità nel corso del loro lavoro, di essere onesti con loro stessi di fronte alle esperienze emotive che coloreranno e turberanno i loro incontri. La questione dell’onestà è al centro del lavoro psicologico e psicoterapeutico: lo psicologo è chiamato, dal suo mandato sociale, a garantire al paziente la totale riservatezza e il rispetto per tutto quanto lo riguardi; ad astenersi da ogni forma di pregiudizio e di critica personale nei riguardi del paziente e della sua vita privata; a garantire che il rapporto di fiducia con il professionista si basi su fondamenta solide, di professionalità, di vivo interesse per il benessere e l’autonomia del paziente, di assoluta libertà di pensiero.
La responsabilità dello psicologo/terapista è nei confronti del benessere del paziente e del suo progetto di autonomia e di individuazione. La responsabilità dello psicologo/terapista è allora quella di occuparsi psicologicamente del dilemma umano del paziente, accompagnandolo nel duro lavoro interiore per ottenere di vivere la vita in modo differente. Il gruppo ha rinvenuto, come ulteriore elemento di responsabilità nella propria pratica clinica quotidiana, l’esigenza di favorire concretamente l'utilizzo della terapia anche alle persone che non hanno la disponibilità economica per sostenere i costi di un percorso psicologico in uno studio privato, e che hanno riscontrato difficoltà nell’accesso ai servizi pubblici deputati per questo lavoro: in questo senso, dare la possibilità di accedere a questo strumento a costi sostenibili, rimanda ad una coscienziosità consapevole del mondo reale in cui viviamo.